Molte persone che acquistano una seconda casa in Italia, la comprano con l’intenzione di affittarla in loro assenza. Esiste tuttavia una procedura legale da seguire:
- Di norma, affittare un immobile in Italia significa percepire un reddito sul territorio italiano.
- Ciò significa che siete tenuti a pagare le tasse italiane su tale reddito, indipendentemente dal fatto che siate residenti o meno in Italia (e che paghiate o meno le tasse annuali altrove).
- Le imposte sui redditi da locazione possono essere pari al 21%, senza franchigie, oppure possono variare a seconda di come si imposta l’attività.
- È richiesto il deposito di una dichiarazione dei redditi annuale per l’attività.
- Un’attività di noleggio deve essere registrata presso il Comune, la Questura e gli uffici regionali competenti. La registrazione per tutti e tre è una questione di documenti; ogni ufficio rilascia alla proprietà in affitto un nome utente e una password per accedere a ciascuna piattaforma online.
- Tutti gli ospiti devono essere registrati in Questura entro 24 ore dall’arrivo, il che può essere fatto online.
- Per ogni ospite è dovuta al Comune una tassa di soggiorno - un importo minimo, ma che contribuisce a rimpinguare le casse locali - che può essere raccolta da voi e pagata tramite bonifico bancario ogni trimestre.
- È consigliabile stipulare un’assicurazione specifica che copra gli ospiti in affitto o l’attività di noleggio. Si tratta di un’assicurazione diversa da quella per terzi.
- Tutti i collaboratori domestici devono essere assunti legalmente. Esistono opzioni “stagionali” che possono costare circa E.50-E.60 al mese oltre alla tariffa oraria pagata.
Se affitti la tua proprietà, sarebbe opportuno controllare i portali con cui ti pubblicizzi e verificare esattamente la copertura assicurativa che forniscono a te ed ai tuoi ospiti in caso di cancellazioni o simili.
Tutte queste informazioni sono state accuratamente reperite, ma ti invitiamo a verificarne l’accuratezza prima di intraprendere qualsiasi azione.